LE RICORRENZE DEI DIRITTI

Festa della Liberazione

25 APRILE

๐—•๐—จ๐—ข๐—ก ๐Ÿฎ๐Ÿฑ ๐—”๐—ฃ๐—ฅ๐—œ๐—Ÿ๐—˜ a ogni lavoratrice e lavoratore, a tutti i cittadini, donne e uomini, a tutti noi che abbiamo ricevuto il grande dono della libertร  da chi ci ha creduto al punto di perdere la propria vita affinchรฉ la nostra fosse salva e liberata da ogni genere di dittatura e oppressione.

 "Perchรฉ abbiamo combattuto contro i fascisti e i tedeschi? [...] rischiato la vita, perduto, nelle montagne e nei crocevia delle nostre campagne, nelle piazze delle nostre cittร  migliaia dei nostri compagni e fratelli, i migliori? [...] Noi abbiamo lottato allora per la giustizia e per la democrazia, per cambiare l'Italia, per renderla libera [...] Dobbiamo sconfiggere nella coscienza dei lavoratori e del popolo ogni tentazione al disimpegno da qualunque parte essa venga [...] I giovani devono crescere con questi valori, e sapere che la nostra generazione, pur con tutti i suoi limiti ed errori, ha creduto in qualche cosa e continua a crederci ed รจ capace di sacrificarsi e continua a sacrificarsi per questi valori. La nostra gioventรน, cosรฌ incerta e senza prospettive anche per nostre manchevolezze, [...] deve trovare in noi un esempio che come nel '43-'44 non รจ fatto di parole, ma di scelte dolorose, di sacrificio anche grande perchรฉ c'๐—ฒฬ€ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐˜€๐—ฐ๐˜‚๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ป๐—ผ๐—ถ, ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—พ๐˜‚๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฒ ๐—ณ๐—ฎ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ฒ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜€๐˜๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—ด๐—น๐—ถ ๐˜‚๐—ผ๐—บ๐—ถ๐—ป๐—ถ, ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฐ๐—ถ ๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐˜€๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฒ ๐˜€๐—ถ ๐—ฐ๐—ต๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—บ๐—ผ๐—ฐ๐—ฟ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ฎ, ๐—น๐—ถ๐—ฏ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ฎฬ€, ๐˜‚๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐˜‡๐—ฎ". ๐ฟ. ๐ฟ๐‘Ž๐‘š๐‘Ž, 25 ๐‘Ž๐‘๐‘Ÿ๐‘–๐‘™๐‘’ 1978


Festa dei Lavoratori - 1ยฐ MAGGIO

Nata nel luglio 1889, la Festa verrร  abolita dal fascismo nel 1923, per poi tornare all'indomani della Liberazione (nel 1945). "Se la celebrazione diviene ogni anno piรน grandiosa nel mondo - diceva Giuseppe Di Vittorio - รจ perchรฉ il suo significato esprime le aspirazioni piรน profonde e piรน vive dell'uomo"

l Primo Maggio nasce nel luglio 1889. รˆ il congresso della Seconda Internazionale riunitosi dal 14 al 20 luglio a Parigi a lanciare l'idea di una grande manifestazione che "sarร  organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le cittร , nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autoritร  di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare a effetto le altre risoluzioni del Congresso".

La festa, ratificata ufficialmente a Bruxelles nell'agosto 1891 (II Congresso dell'Internazionale), รจ osservata e praticata giร  nel 1890 con manifestazioni a livello nazionale e locale. Un appuntamento al quale il movimento dei lavoratori si prepara con sempre minore improvvisazione e maggiore consapevolezza. รˆ una festa che preoccupa i fascisti: Mussolini decide di abolirla nel 1923, preferendo un'autarchica Festa del lavoro italiano, da celebrare il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma (LEGGI).

Il tentativo di rieducare le classe lavoratrice al culto dei valori imperiali perรฒ fallisce. "Al di lร  delle adesioni formali, delle parate e delle cerimonie ufficiali, il regime non riesce a fare breccia nella coscienza delle masse operaie", scrive lo storico Giuseppe Sircana: "Il Primo maggio, soppresso, mantiene e anzi rafforza la sua carica 'sovversiva', divenendo occasione per esprimere in forme diverse - dal garofano rosso all'occhiello alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alle bevute in osteria - la fedeltร  a un'idea".

All'indomani della Liberazione, il Primo maggio 1945, giovani che non hanno memoria della Festa del lavoro e anziani si ritrovano, insieme, nelle piazze di tutta Italia. "Ho assistito in seguito, nel corso di piรน di dieci anni, a centinaia di manifestazioni delle quali Di Vittorio fu oratore ufficiale, ma quel Primo Maggio resterร  tuttavia, per me, indimenticabile", racconta Anita Contini, seconda moglie di Giuseppe Di Vittorio: "Piazza del Popolo non fu mai cosรฌ bella, mi sembra, come quella mattina di sole: lunghi cortei di lavoratori, le bandiere bianche, rosse e tricolori alte nel vento, giungevano da ogni quartiere della cittร , accompagnati dalle bande dei tranvieri e dei ferrovieri".

Anita Contini ricorda "la banda di Madonna della Strada che avanzava tra grandi applausi, preceduta da un'immagine religiosa. Tutti portavano abiti lisi e i volti apparivano segnati dalle lunghe privazioni, e tuttavia un'intima gioia, una fiducia in sรฉ, uno slancio di speranza, sembrava animare e spingere la folla. Risuonavano i canti e grida di evviva. Gruppi di giovani, seduti per terra in cerchio, cantavano inni partigiani. Le ragazze distribuivano coccarde tricolori e garofani rossi. Dalla folla saliva verso il palco dei dirigenti sindacali un'ondata di affetto".

"Questa data - afferma Oreste Lizzadri nella riunione del Comitato direttivo della Cgil dell'11-12 aprile 1945 - dovrร  essere l'esaltazione dell'unitร  sindacale; dovranno essere fatte delle manifestazioni da parte delle Camere del lavoro: i partiti non interverranno, come tali, in quanto il Primo Maggio sarร  la celebrazione della festa del lavoro, e cosรฌ come tale รจ solo la Cgil che deve esserne la promotrice" (in omaggio all'unitร  sindacale, Giulio Pastore annuncerร  la decisione dei lavoratori cristiani di rinunciare alla loro festa del lavoro, il 15 maggio). Ma l'unitร  non durerร  a lungo. Il Primo Maggio 1948 sarร  l'ultimo celebrato dalla Cgil unitaria e, a partire dall'attentato a Togliatti, si aprirร  una lunga stagione di feste del lavoro separate che terminerร  solo vent'anni dopo, nel 1970.

Il Primo maggio 1984, il primo dopo la rottura di San Valentino, Cgil, Cisl e Uil si separano di nuovo, ma a partire dal 1986 riprendono la tradizione unitaria per i festeggiamenti della Festa del lavoro, scegliendo ogni anno un tema specifico cui dedicare l'evento e un luogo nel quale riunirsi. Si parte da Reggio Calabria nel 1986 e si arriva di nuovo a Portella l'anno successivo.

Seguiranno Assisi, Prato, Milano, Roma, Genova, Torino, Brindisi, Catania, Reggio Emilia, Ancona, Pescara, Bologna, Assisi, Gorizia, Scampia, Locri, Foggia, L'Aquila, Rosarno, Marsala, Rieti, Perugia, Pordenone, Pozzallo, Ragusa, Genova, di nuovo Portella in occasione del 70ยฐ anniversario della strage, Prato, Bologna. Nel 2020 - prima celebrazione senza corteo dal 1945 - la cittร  scelta sarebbe stata Padova.

"Se la celebrazione del Primo Maggio diviene, ogni anno, piรน grandiosa nel mondo, gli รจ perchรฉ il suo significato esprime le aspirazioni piรน profonde e piรน vive dell'uomo. (...) Il lavoro รจ creatore di beni; il lavoro eleva gli uomini, li rende migliori e li affratella; il lavoro รจ pace", diceva nel 1953 Giuseppe Di Vittorio. E allora Buon Primo Maggio, compagne e compagni. Che sia un Primo Maggio di lavoro, un Primo Maggio di pace.

FONTE: Collettiva Cgil 


Strage di Portella della Ginestra

1 MAGGIO

(Piana degli Albanesi, Palermo, Sicilia)

Il Primo Maggio 1947 a Portella della Ginestra fu commessa la prima "strage di Stato" della Repubblica nata dalla Resistenza.Un gruppo di terroristi armati, guidati dal "bandito" Salvatore Giuliano, aprirono il fuoco con fucili, mitra, granate e bombe a mano contro i civili che stavano partecipando alla manifestazione del Primo Maggio: la partecipazione era molto sentita anche per via dei risultati delle recenti elezioni regionali (prime in Italia) del 20 aprile 1947, che videro l'affermazione del Blocco del Popolo (Partito Comunista, Partito Socialista e Partito d'Azione) con 591.000 voti pari al 30,4 % davanti a tutte le altre forze (la DC ad esempio ottenne 400.000 voti pari al 20,5 %).

I manifestanti erano socialisti e comunisti, civili, famiglie povere di operai e soprattutto contadini della zona, cioรจ uomini, donne, anziani e bambini: si erano radunati pacificamente a Portella della Ginestra per festeggiare il Primo Maggio e assistere al comizio dei dirigenti locali del Partito Comunista, che coordinavano le lotte in corso dei contadini per la rivendicazione dei diritti sulle terre contro i mafiosi e i latifondisti.

La strage di Portella della Ginestra si svolse in un contesto post-bellico di avanzamento delle forze popolari che maggiormente avevano contribuito alla Resistenza partigiana contro il nazifascismo, anche in termini di consenso elettorale, proprio per lo sviluppo delle lotte democratiche di progresso e di rivendicazione dei diritti sociali espresse dalle organizzazioni dei lavoratori.

Come avvenne anche per le stragi successive negli anni '50-'60-'70-'80, in risposta a quell'avanzata democratica, elementi eversivi e reazionari legati ai neofascisti rispondevano sul piano militare, reprimendo la partecipazione popolare nel sangue, riproponendo di fatto la pratica terroristica delle stragi di civili, giร  portata avanti al fianco dei nazisti tra il 1943 e il 1945.

Salvatore Giuliano era un "bandito" che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva coadiuvato i servizi segreti degli Stati Uniti d'America, i quali vedevano nella Sicilia sia un'isola strategica sul piano militare e sia un terreno in cui sperimentare sul piano locale la contrapposizione tra blocchi (Ovest capitalista contro Est comunista) esistente sul piano internazionale, affermata con la Guerra Fredda che vedeva come avversari coloro che erano stati alleati fino a poco tempo prima nella guerra contro i nazifascisti.

Gli esecutori della strage rispondevano agli interessi congiunti di neofascisti, mafiosi, latifondisti, servizi segreti americani ed esponenti dello Stato non epurati del regime fascista, rimasti ai loro posti nella nuova Italia democratica.

Il bilancio finale fu di 14 morti, numerosi feriti di cui diversi gravi che rimasero mutilati (3 persone colpite morirono successivamente per le ferite riportate)

Margherita Clesceri (47 anni, incinta)
Giorgio Cusenza (42 anni)
Giovanni Megna (18 anni)
Francesco Vicari (22 anni)
Vito Allotta (19 anni)
Serafino Lascari (14 anni)
Filippo Di Salvo (48 anni)
Giuseppe Di Maggio (12 anni)
Castrense Intravaia (29 anni)
Giovanni Grifรฒ (12 anni)
Vincenzina La Fata (8 anni)
Vita Dorangricchia (23 anni, ferita e morta successivamente)
Vincenzo La Rocca (ferito e morto successivamente)
Emanuele Busellini (ucciso per strada)

Feriti (30): Giorgio Caldarella, Giorgio Mileto, Antonino Palumbo, Salvatore Invernale, Francesco La Puma, Damiano Petta, Salvatore Caruso, Giuseppe Muscarello, Eleonora Moschetto, Salvatore Marino, Alfonso Di Corrado, Giuseppe Fratello, Pietro Schirรฒ, Provvidenza Greco, Cristina La Rocca, Marco Italiano, Maria Vicari, Salvatore Renna, Maria Calderera, Ettore Fortuna, Vincenza Spina, Giuseppe Parrino, Gaspare Pardo, Antonina Caiola, Castrenze Ricotta, Francesca Di Lorenzo, Gaetano Di Modica, Michelangelo Castagna, Vincenzo Cannavรฒ e Giorgio Bovรฌ.Le indagini sulla strage furono costellate di omicidi e morti sospette, depistaggi e inquinamento di prove, che portarono alla condanna degli esecutori materiali della strage e a una versione ufficiale colma di incongruenze e semplificazioni: i mandanti rimangono impuniti ancora oggi.

Gli storici Giuseppe Casarrubea e Nicola Tranfaglia, insieme al ricercatore indipendente Mario J. Cereghino, nel 2005 hanno ricostruito la strage di Portella della Ginestra nel contesto degli intrecci di potere legati alla mancata epurazione dei fascisti dalle istituzioni dopo la Liberazione e agli equilibri internazionali dettati dalla Guerra Fredda, alla luce di una nutrita quantitร  di documenti desecretati dell'OSS (i servizi segreti statunitensi durante la Seconda Guerra Mondiale), che "provano l'esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta "banda Giuliano" ed elementi giร  nel fascismo di Salรฒ (in primis, la Decima Mas di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel Meridione)".

Oggi a Portella della Ginestra sorge un grande memoriale, eretto nel 1979-1980: immerso nel paesaggio della piana sassosa, รจ composto da enormi massi su cui sono incisi i nomi delle vittime, alcune poesie e alcune frasi, tra cui il famoso "sasso di Barbato", sul quale il militante e deputato socialista Nicola Barbato (1856-1923) era solito tenere i suoi comizi per i lavoratori.

Per approfondire:

Segreti di Stato, film di Paolo Benvenuti, 2003

Libri: Giuseppe Casarrubea, Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra, Bompiani, 2005 - Giuseppe Casarrubea, Fra' Diavolo e il governo nero. ยซDoppio Statoยป e stragi nella Sicilia del dopoguerra, Franco Angeli editore. - Giuseppe Casarrubea, Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato, Franco Angeli editore. - Angelo La Bella, Mecarolo Rosa, Portella della Ginestra. La strage che ha cambiato la storia d'Italia, 2003, Teti. - Girolamo Li Causi, Portella della ginestra. La ricerca della veritร  2007, Ediesse. - Pietro Manali (a cura di), Portella della Ginestra 50 anni dopo (1947-1997), Comune di Piana degli Albanesi, S. Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma, 1999 - Francesco Renda, Portella della Ginestra e la guerra fredda. I cento anni della Cgil siciliana. Conversazioni con Antonio Riolo, 2008, Ediesse - Carlo Ruta, Il binomio Giuliano-Scelba. Un mistero della Repubblica?. Rubbettino editore, Soveria Mannelli, 1995. - Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti sul primo intrigo della Repubblica. Edi.bi.si., Messina, 2004 - Umberto Santino, La democrazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre, 1997, Rubettino.

FONTE: Anpi Grugliasco


Giornata Internazionale della Donna  - 8 MARZO

 ๐—”๐—ก๐—–๐—›๐—˜ ๐—ข๐—š๐—š๐—œ ๐—›๐—ข ๐—œ๐— ๐—ฃ๐—”๐—ฅ๐—”๐—ง๐—ข ๐——๐—” ๐—จ๐—ก๐—” ๐——๐—ข๐—ก๐—ก๐—”! Partigiane, scienziate, ricercatrici, poetesse. Madri, astronaute, segretarie. Quelle che hanno lottato per emanciparsi, quelle che ancora non possono. Donne che hanno visto guerre e rinascite. Giovanissime, piene di sogni e di ostacoli. Donne che lavorano, il doppio, il triplo. Quelle che il lavoro non ce l'hanno piรน. Quelle che fanno politica ogni volta che leggono, parlano, aiutano e vorrebbero farla meglio. Donne che salvano vite e accudiscono. Quelle che ancora lavorano la terra, quelle che insegnano a scuola. Quelle che vivono per la famiglia, quelle che la famiglia uccide. Sottovalutate, ignorate. Abusate, trucidate. Dee per un giorno e quello dopo massacrate. Mille e una sola. ๐—˜ ๐—ฝ๐—ผ๐—ถ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ผฬ€ ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ฎ๐—บ๐—ฎ๐˜๐—ฒ, ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ฒ, ๐˜€๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ป๐˜‚๐˜๐—ฒ, ๐—ฎ๐˜€๐—ฐ๐—ผ๐—น๐˜๐—ฎ๐˜๐—ฒ. ๐˜‘๐˜ถ๐˜ข๐˜ฏ, ๐˜Ž๐˜ข๐˜ฃ๐˜ณ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ฆ, ๐˜”๐˜ช๐˜ค๐˜ฉ๐˜ข๐˜ฆ๐˜ญ, ๐˜ˆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ฐ, ๐˜‹๐˜ข๐˜ฏ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ˆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ฐ, ๐˜™๐˜ฐ๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ต๐˜ฐ, ๐˜‹๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ, ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฑ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฐ๐˜จ๐˜จ๐˜ช ๐˜ต๐˜ถ๐˜ต๐˜ต๐˜ช ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช ๐˜œ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ข๐˜ท๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฐ, ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ด๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ. ๐˜Š๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ง๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ง๐˜ง๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ป๐˜ฆ, ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ง๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ง๐˜ง๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข: ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ด๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜จ๐˜ช๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ, ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ณ๐˜ช๐˜ข๐˜ฅ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ด๐˜ง๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ต๐˜ถ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ขฬ€, ๐˜ช๐˜ฎ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ณ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ข๐˜ญ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ด๐˜ข. ๐—ข๐—ด๐—ด๐—ถ ๐—ฐ๐—ถ ๐—ณ๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐—ผ, ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ต๐—ฒฬ€ ๐—น'๐Ÿด ๐— ๐—ฎ๐—ฟ๐˜‡๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐—ฝ๐—ถ๐—ฒ๐˜๐—ฟ๐—ฎ ๐—บ๐—ถ๐—น๐—ถ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ. ๐— ๐—ฎ ๐—ถ๐—น ๐—ด๐—ถ๐—ผ๐—ฟ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ผ๐—ฝ๐—ผ, ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ฎ, ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—น๐—ผ๐—ฟ๐—ผ ๐—น๐—ผ๐˜๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—ถ๐—ป๐˜€๐—ถ๐—ฒ๐—บ๐—ฒ ๐—ฎ ๐—ป๐—ผ๐—ถ BUON 8 MARZO!

 ยซNon par vero che nel XXI secolo si discuta ancora di socialismo o capitalismo o crisi economica, quando non ci accorgiamo che non รจ ancora risolto il problema della violenza e degli abusi che si consumano nelle case. [...] Il destino dell'umanitร  non รจ ancora stato scritto, perchรฉ noi donne non ci siamo ancora pronunciate. [...] Noi vogliamo un altro mondo, vogliamo evitare che l'umanitร  si autodistruggaยป (G. Belli) 


Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

25 NOVEMBRE

Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica

Istanbul, 11 maggio 2011

Traduzione non ufficiale

Preambolo Gli Stati membri del Consiglio d'Europa e gli altri firmatari della presente Convenzione Ricordando la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertร  fondamentali (STE nยฐ 5, 1950) e i suoi Protocolli, la Carta sociale europea (STE nยฐ 35, 1961, riveduta nel 1996, STE nยฐ163), la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (STCE nยฐ 197, 2005) e la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (STCE nยฐ 201, 2007); Ricordando le seguenti raccomandazioni del Comitato dei Ministri agli Stati membri del Consiglio d'Europa: Raccomandazione Rec(2002)5 sulla protezione delle donne dalla violenza, Raccomandazione CM/Rec(2007)17 sulle norme e meccanismi per la paritร  tra le donne e gli uomini, Raccomandazione CM/Rec(2010)10 sul ruolo delle donne e degli uomini nella prevenzione e soluzione dei conflitti e nel consolidamento della pace, e le altre raccomandazioni pertinenti; Tenendo conto della sempre piรน ampia giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, che enuncia norme rilevanti per contrastare la violenza nei confronti delle donne; Considerando il Patto internazionale sui diritti civili e politici (1966), il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966), la Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW, 1979) e il suo Protocollo opzionale (1999) e la Raccomandazione generale nยฐ 19 del CEDAW sulla violenza contro le donne, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia (1989) e i suoi Protocolli opzionali (2000) e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilitร  (2006); Considerando lo statuto di Roma della Corte penale internazionale (2002); Ricordando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario, in particolare la quarta Convenzione di Ginevra (IV), relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra (1949) e i suoi Protocolli addizionali I e II (1977); Condannando ogni forma di violenza sulle donne e la violenza domestica; Riconoscendo che il raggiungimento dell'uguaglianza di genere de jure e de facto รจ un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne; Riconoscendo che la violenza contro le donne รจ una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione; Riconoscendo la natura strutturale della violenza contro le donne, in quanto basata sul genere, e riconoscendo altresรฌ che la violenza contro le donne รจ uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini; Riconoscendo con profonda preoccupazione che le donne e le ragazze sono spesso esposte a gravi forme di violenza, tra cui la violenza domestica, le molestie sessuali, lo stupro, il matrimonio forzato, i delitti commessi in nome del cosiddetto "onore" e le mutilazioni genitali femminili, che costituiscono una grave violazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze e il principale ostacolo al raggiungimento della paritร  tra i sessi; Constatando le ripetute violazioni dei diritti umani nei conflitti armati che colpiscono le popolazioni civili, e in particolare le donne, sottoposte a stupri diffusi o sistematici e a violenze sessuali e il potenziale aggravamento della violenza di genere durante e dopo i conflitti; Riconoscendo che le donne e le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di subire violenza di genere rispetto agli uomini; Riconoscendo che la violenza domestica colpisce le donne in modo sproporzionato e che anche gli uomini possono essere vittime di violenza domestica; Riconoscendo che i bambini sono vittime di violenza domestica anche in quanto testimoni di violenze all'interno della famiglia; Aspirando a creare un'Europa libera dalla violenza contro le donne e dalla violenza domestica

Testo integrale Trattato di Istambul 

https://rm.coe.int/16806b0686 

https://commission.europa.eu/news/eu-calls-end-violence-against-women-2023-11-24_it


Giornata della Memoria 

27 GENNAIO

Rifiutando qualsiasi negazione dell'Olocausto come evento storico, nel novembre 2005, l'Assemblea Generale ha adottato per consenso la Risoluzione 60/7 condannando "senza riserve" tutte le manifestazioni (su base etnica o religiosa) di intolleranza, incitamento, molestia o violenza contro persone o comunitร .

La Risoluzione ha dichiarato che le Nazioni Unite avrebbero designato il 27 gennaio - anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz - come Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto, e ha esortato gli Stati Membri a sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta.

Attraverso la Risoluzione viene chiesto al Segretario Generale alle Nazioni Unite di istituire un programma di sensibilizzazione sull'Olocausto, nonchรฉ misure volte a mobilitare la societร  civile per ricordare l'Olocausto e prevenire futuri atti di genocidio.

Richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ribadisce che "l'Olocausto, che provocรฒ l'uccisione di un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, sarร  per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli causati dall'odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio".

Inoltre, la Risoluzione 60/7 riconosce il contributo degli Stati che si sono impegnati nella conservazione della memoria dei siti che fungevano da campi di sterminio nazisti, campi di concentramento e lavoro forzato o prigioni durante l'Olocausto.

L'Olocausto รจ stato un punto di svolta nella storia, che ha spinto il mondo a dire "mai piรน". Il significato della Risoluzione รจ quella di far in modo di ricordare i crimini del passato per impedire che si ripetano nel futuro.

Il Dipartimento per l'Informazione Pubblica (DPI) delle Nazioni Unite ha assunto la guida nella creazione di una vasta iniziativa, che mira a incoraggiare lo sviluppo di programmi di studio sul tema della Shoah da parte degli Stati Membri delle Nazioni Unite e mobilitare e sensibilizzare la societร  civile.

Il Dipartimento per l'Informazione Pubblica intraprende ogni anno una serie di attivitร  sul tema. Tra queste: eventi speciali, proiezioni audiovisive, preparazione di contributi accademici e materiali informativi, collaborazioni con organizzazioni intergovernative e altre iniziative, per diffondere la consapevolezza e ricordare le gravi minacce rappresentate dal genocidio e dai crimini contro l'umanitร .

FONTE: Onuitalia.it


Giornata Mondiale del Rifugiato

20 GIUGNO

Al fine di intensificare gli sforzi per prevenire e risolvere i conflitti e contribuire alla pace e alla sicurezza dei rifugiati, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato il 20 giugno di ogni anno con la Risoluzione 55/76. Il documento รจ stato approvato il 4 dicembre 2000 in occasione del 50ยฐ anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati.

FONTE: Onuitalia.it 


10 dicembre 1948 - Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvรฒ e proclamรฒ la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dopo questa solenne deliberazione, l'Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione e, a tal fine, di pubblicarne e distribuirne il testo non soltanto nelle cinque lingue ufficiali dell'Organizzazione internazionale, ma anche in quante altre lingue fosse possibile usando ogni mezzo a sua disposizione. La Dichiarazione รจ composta da un preambolo e da 30 articoli. Pur non essendo formalmente vincolante per gli Stati membri, in quanto dichiarazione di principi, questo documento riveste un'importanza storica fondamentale in quanto rappresenta la prima testimonianza della volontร  della comunitร  internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano. Le norme che compongono la Dichiarazione sono ormai considerate, dal punto di vista sostanziale, come principi generali del diritto internazionale e come tali vincolanti per tutti i soggetti di tale ordinamento. 

FONTE (E TESTO): Senato.it


Giornata mondiale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia - IDAHOT - 17 MAGGIO

L'Unione Europea ha indetto per il giorno 17 maggio di ogni anno la Giornata internazionale contro l'omofobia (risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007) ovvero contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale basata sull'orientamento sessuale. I principi a cui si ispira la giornata sono quelli costitutivi sia dell'Unione Europea sia della Costituzione italiana: il rispetto dei diritti umani e delle libertร  fondamentali, l'uguaglianza fra tutti i cittadini e la non discriminazione. 

TESTO DELLA RISOLUZIONE: Parlamento Europeo


Nasce la CGIL - 3 GIUGNO 

La Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) nacque al primo Congresso di Milano del 29 settembre - 1ยฐ ottobre 1906. Il primo Segretario generale fu il riformista Rinaldo Rigola, giร  in precedenza a capo del Segretariato Centrale della Resistenza, la struttura costituita nel 1902 con l'obiettivo di trovare la sintesi politica tra le spinte radicali dei rivoluzionari, che guidavano gran parte delle Camere del Lavoro, e le posizioni moderate dei riformisti, a capo delle principali Federazioni di mestiere e industriali.

Le prime strutture sindacali erano nate in Italia negli ultimi decenni dell'Ottocento. La fase "presindacale" fu caratterizzata dallo sviluppo delle Societร  di Mutuo Soccorso, le prime forme di associazionismo operaio. Il mutualismo aveva lo scopo di fornire assistenza ai soci in caso di disoccupazione, infortunio, malattia e vecchiaia, escludendo il ricorso alla lotta di classe.

La fase "sindacale" vera e propria iniziรฒ con i primi scioperi, promossi tra gli anni '60 e '70 dell'Ottocento, quando i lavoratori individuarono nella resistenza lo strumento principale di lotta contro le ingiustizie sociali. Il progressivo passaggio dal mutualismo alla resistenza si intensificรฒ negli ultimi anni del XIX secolo, in coincidenza con l'avvio, anche in Italia, della rivoluzione industriale. Le prime Leghe di Resistenza non nacquero, perรฒ, solo nell'industria manifatturiera, soprattutto tessile e metallurgica; esse si diffusero largamente nell'edilizia, nei servizi, nei trasporti e, soprattutto, in agricoltura.

Nel tentativo di rappresentare tutti i lavoratori di un territorio, negli anni '90 del XIX secolo furono costituite le Camere del lavoro. Le prime nacquero nel 1891 a Milano, Piacenza e Torino. Nel 1898, nel capoluogo lombardo, scoppiarono i "moti per il pane", che vennero duramente repressi dal Governo: iniziava cosรฌ la "crisi di fine secolo", durante la quale furono emanati provvedimenti restrittivi della libertร  sindacale e furono chiuse molte Camere del lavoro.

L'esito positivo del primo sciopero generale cittadino, proclamato a Genova nel dicembre 1900 in difesa della locale Camera del lavoro, e la svolta liberale, promossa nel febbraio 1901 dal nuovo Governo liberale, guidato da Zanardelli e con Giolitti Ministro dell'Interno, favorirono la ripresa del movimento sindacale. In quei mesi si costituirono le prime Federazioni nazionali di categoria; nel 1901 nacquero, tra le altre, le Federazioni dei metallurgici, dei tessili e dei chimici e la Federazione nazionale dei lavoratori della terra. Nel settembre 1904, in seguito agli "eccidi proletari" di Buggerru e Castelluzzo, veniva proclamato il primo sciopero generale nazionale.

Continua su: CGIL, la nostra storia


Nasce la Funzione Pubblica Cgil  1980

La Funzione Pubblica Cgil (Fp Cgil) รจ una struttura di categoria della Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), il maggior sindacato italiano con 5.462.080 iscritti. La sola categoria della Fp Cgil presenta 373.787 tesserati, su una platea di oltre due milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici.

La Funzione Pubblica, pur avendo alle spalle una storia relativamente recente, รจ un'organizzazione straordinariamente radicata in tutto i nASCEl territorio italiano. La sede nazionale si trova a Roma, in Via Leopoldo Serra 31. Ci sono, inoltre, 21 sedi regionali e 132 sedi provinciali.

La categoria nasce, infatti, nel 1980 con l'obiettivo di rappresentare e tutelare i diritti di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici. Il presupposto di base che ha accompagnato la storia e l'azione politico-sindacale della Fp รจ quello secondo il quale il ruolo del servizio pubblico รจ fondamentale per lo sviluppo di un paese. E' essenziale dunque concorrere per migliorarlo.

Qui nasce il rapporto inscindibile tra diritti dei lavoratori pubblici e diritti dei cittadini di usufruire di servizi pubblici efficaci ed efficienti. Il lavoro nei servizi pubblici rappresenta il piรน grande patrimonio professionale a disposizione del Paese. Decine di figure professionali compongono questo mondo. E ogni lavoratrice e lavoratore รจ parte fondamentale di un insieme che ha come unico obiettivo quello di garantire un sistema di welfare universalistico e solidale. Dunque รจ volontร  della categoria di contribuire in modo incisivo al miglioramento della qualitร  del lavoro pubblico e, conseguentemente, del sistema delle prestazioni ai cittadini.

Sono due i valori essenziali che muovono l'azione della Fp: libertร  e democrazia.


Giornata Mondiale della Terra 

22 APRILE

L'Earth Day (Giornata della Terra) รจ la piรน grande manifestazione ambientale del pianeta, l'unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

Le Nazioni Unite celebrano l'Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera, il 22 aprile.
Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessitร  della conservazione delle risorse naturali della Terra. Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra รจ divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attivitร  dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
L'idea della creazione di una "Giornata per la Terra" fu discussa per la prima volta nel 1962. In quegli anni le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, ed al senatore Nelson venne l'idea di organizzare un "teach-in" sulle questioni ambientali. Nelson riuscรฌ a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversรฒ ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.
L'Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico. "Tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile".
Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. I gruppi che singolarmente avevano combattuto contro l'inquinamento da combustibili fossili, contro l'inquinamento delle fabbriche e delle centrali elettriche, i rifiuti tossici, i pesticidi, la progressiva desertificazione e l'estinzione della fauna selvatica, improvvisamente compresero di condividere valori comuni. Migliaia di college e universitร  organizzarono proteste contro il degrado ambientale: da allora il 22 aprile prese il nome di Earth Day, la Giornata della Terra.
La copertura mediatica della prima Giornata Mondiale della Terra venne realizzata da Walter Cronkite della CBS News con un servizio intitolato "Giornata della Terra: una questione di sopravvivenza". Fra i protagonisti della manifestazione anche alcuni grandi nomi dello spettacolo statunitense tra cui Pete Seeger, Paul Newman e Ali McGraw.
La Giornata della Terra diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo e contribuรฌ a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.
Nel corso degli anni l'organizzazione dell'Earth Day si dota di strumenti di comunicazione piรน potenti arrivando a celebrare il proprio ventesimo anno di fondazione con una storica scalata sul monte Everest in cui un team formato da alpinisti statunitensi, sovietici e cinesi, realizzรฒ un collegamento mondiale via satellite. Al termine della spedizione tutta la squadra trasportรฒ a valle oltre 2 tonnellate di rifiuti lasciati sul monte Everest da precedenti missioni.
Nel 2000, grazie alla diffusione di internet, lo spirito fondante dell'Earth Day ed in generale la celebrazione dell'evento vennero promosse a livello globale. L'evento che ne conseguรฌ riuscรฌ a coinvolgere oltre 5.000 gruppi ambientalisti al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone, e molti noti personaggi dello spettacolo come l'attore Leonardo di Caprio.
Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all'Earth Day รจ cresciuta superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: รจ l'affermazione della "Green Generation", che guarda ad un futuro libero dall'energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.
FONTE: Earthdayitalia.org